Da alcuni mesi i quotidiani e notiziari di informazione di tutta Europa non fanno che parlare della protesta dei cosiddetti “gialet gialli” francesi. Ma perchè è nata questa rivolta, chi sono e cosa desiderano ottenere i manifestanti e quali possono essere i risvolti di tale protesta negli altri Paesi europei?
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Inizialmente il movimento è nato per protestare contro la decisione del Governo Macron di aumentare la tassazione sul carburante e le accise autostradali: a far nascere la protesta è stata una donna, Jacqueline Mouraud, che ha postato un video sui Social nel quale accusava il Presidente francese di non tener conto delle esigenze e delle difficoltà economiche della maggior parte dei lavoratori e degli abitanti dei piccoli centri rurali.
Nel video, divenuto virale in pochissimo tempo, la Mouraud criticava la casta politica affermando: “tanto voi potenti che state nelle grandi città avete gli autisti”.
In breve, il video è stato condiviso da migliaia di persona e la protesta si è estesa a macchia d’olio in tutte le principali città francesi: dal caro benzina si è passati a richieste diverse come l’innalzamento del reddito di cittadinanza minimo e delle pensioni minime, l’aumento degli aiuti per i figli sino a 10 anni di età, l’abolizione dell’indennità presidenziale, maggiore sicurezza sul lavoro e maggiore protezione delle industrie francesi, abbassamento dei salari e dei benefit per la classe politica nonché maggiori tutele sindacali.
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Queste sono solo alcune delle richieste avanzate dai gilet gialli che, da semplice movimento di protesta, si stanno trasformando in un vero partito politico, con la simpatia e l’appoggio di altri partiti europei come i Cinque Stelle italiani. Ciò, inevitabilmente, potrebbe avere un impatto a livello internazionale, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee.
La cosa singolare è che, di fatto, il Governo Macron ha già eliminato gli aumenti del carburante ed l’innalzamento delle accise autostradali che erano state le ragioni iniziali della protesta ma il movimento, anziché sopirsi, si è accresciuto sconfinando in diverse aree e tematiche sociali, politiche ed economiche.
Ad alimentare la protesta vi sono gruppi estremamente eterogenei: dalle casalinghe agli artigiani, dagli studenti ai movimenti anarchici.
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Perfino l’estrema destra e l’estrema sinistra francese, entrambe contrarie al Governo di Macron, hanno espresso la loro partecipazione alle proteste dei gilet gialli che stanno dilagando in tutta la Francia. Si stima che i feriti siano stati oltre 3 mila, gli arrestati 5 mila e 10 i morti totali dall’inizio della protesta.
Come è facile intuire, queste proteste determinano una situazione generale di grande incertezza: le proteste dei gilet gialli francesi, infatti, potrebbero essere un precedente e un modello da seguire anche in altri Stati della Comunità, con il rischio di rendere ancora più fragile ed instabile il clima politico europeo.